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dai GIORNALI di OGGI

'Ndrangheta, preso il presunto autore della strage di Duisburg

Strangio, in casa un milione di euro

Il superpoliziotto Cortese: "Pedinamento durato due anni"

2009-03-13

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Dalessandro Giacomo

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L'ARGOMENTO DI OGGI

 

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CORRIERE della SERA

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2009-03-13

'Ndrangheta, preso il presunto autore della strage di Duisburg

Strangio, in casa un milione di euro

Il blitz prima di andare a dormire

Il ministro Maroni: "Una giornata da incorniciare". Il superpoliziotto Cortese: "Pedinamento durato due anni"

REGGIO CALABRIA - Per arrestare Giovanni Strangio ad Amsterdam c'è stata una irruzione giovedì sera in un quartiere a pochi chilometri dal centro storico della città olandese. Si tratta - hanno precisato gli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria durante una conferenza stampa - di una palazzina a tre piani. Oltre a Strangio, nell'appartamento vivevano anche suo cognato Francesco Romeo, arrestato con lui, la moglie di Strangio e il bambino di tre anni della coppia. Le persone, quanto sono state sorprese dagli agenti, stavano andando a dormire.

CHI E' STRANGIO - Ha solo 30 anni ma era un capo assoluto, nato a Siderno (Reggio Calabria), residente a Kaarst, nella Renania-Westfalia, dove è titolare di due pizzerie, Giovanni Strangio, da San Luca, arrestato dopo due anni e mezzo di latitanza, era ricercato perché sospettato di essere tra gli autori della strage di Duisburg. Prima dell'omicidio delle sei persone, davanti al ristorante "Da Bruno" della città tedesca nel Ferragosto di due anni fa, di Giovanni Strangio neanche si parlava. Non era tra quelli più in vista nella geografia mafiosa della locride, anche se era cugino di Maria Strangio, la donna uccisa a Natale del 2006 a San Luca, episodio che gli inquirenti datano come quello della nuova partenza della sanguinosa strage tra i due gruppi criminali aspromontani.

LE INDAGINIDOPO DUISBURG - Strangio il 10 agosto del 2007 aveva noleggiato un'automobile, una Renault Clio nera. Auto centrale ai fini dell'indagine condotta dalla Polizia tedesca e da quella italiana sull'agguato di metà agosto. Per ricollegare la mattanza di Duisburg al nome di Giovanni Strangio passarono, in realtà, poche ore. A Kaarst venne, infatti, perquisita la sua abitazione: lui non c'era, ma alla Polizia tedesca era apparsa subito un'abitazione abbandonata in tutta fretta e, del resto, l'identikit diffuso poche ore dopo la strage lasciava pochi dubbi. Quel testimone che racconta alla Polizia di avere visto una persona allontanarsi dal ristorante "Da Bruno" alla guida di un'automobile nera e a forte velocità sembrava essere in tutto e per tutto come la descrizione di Giovanni Strangio. Quando ad agosto 2007 viene emesso il provvedimento contro Giovanni Strangio all'inizio ne nasce anche una querelle: l'ordine di arresto sembra valido solo per il territorio tedesco in quanto il giovane non ha alcuna pendenza penale in Italia. Ma i primi di settembre l'ordine di cattura viene internazionalizzato ed eseguibile dunque in qualsiasi Paese europeo. Da allora è stata caccia all'uomo. L'uomo dagli occhi blu e dai capelli scuri non si trovava, né a San Luca e né nella Renania. Era in una casa tra i canali di Amsterdam e lì lo hanno scovato gli uomini di Renato Cortese, il capo della Mobile di Reggio, l'uomo che scova i latitanti, che prima di Strangio aveva arrestato nientemeno che Bernardo Provenzano.

CORTESE - "Non si aspettavano la nostra irruzione - dice il dirigente della squadra mobile, Renato Cortese. Da quasi due anni avevamo attuato un intenso lavoro di pedinamento delle persone che potevano potenzialmente proteggere la latitanza di Giovanni Strangio. Un primo successo l'avevamo segnato il 26 novembre del 2008 con l'arresto ad Amsterdam di Giuseppe Nirta, anch'egli cognato di Strangio. Da quel momento il cerchio si è stretto sempre più fino a quando abbiamo avuto la certezza che Strangio e la sua famiglia si trovavano dentro quella palazzina". "I due - ha detto ancora Cortese - conducevano una vita assolutamente normale, mescolandosi tra la gente di Amsterdam e spesso usando travestimenti con cappelli e occhiali. Non avevano armi, sequestrati alcuni cellulari. "Il successo dell'operazione - ha concluso Cortese - è anche frutto dell'intensa collaborazione con polizia tedesca e olandese".

UN MILIONE DI EURO IN CASA - Gli inquirenti hanno trovato in casa almeno un milione di euro in contanti. La rivelazione è venutadalla polizia di Duisburg durante una conferenza stampa tenuta venerdì mattina nella città tedesca. Oltre ai contanti, nell'appartamento di Amsterdam, al secondo piano di una palazzina con sette appartamenti in tutto, c'erano inoltre alcuni passaporti falsi e un apparecchio per realizzarli.

I MINISTRI - "Oggi è una giornata da incorniciare nella lotta alla criminalità organizzata. Con gli arresti di Giovanni Strangio e Francesco Romeo ad opera del Servizio Centrale operativo e della Squadra mobile di Reggio Calabria, e di Antonino Lo Nigro da parte dei Carabinieri di Bagheria, sono stati inferti due durissimi colpi alla 'ndrangheta e alla mafia" ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. "Ringrazio per lo straordinario lavoro - continua Maroni - il Capo della polizia, prefetto Antonio Manganelli, il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Gianfrancesco Siazzu, e i magistrati che hanno coordinato le indagini". E anche il ministro dell'Interno del Nord Reno-Westfalia, Ingo Wolf ha avuto parole di elogio per l'operazione: "L'arresto di Giovanni Strangio rappresenta un successo investigativo comune delle autorità olandesi, italiane e tedesche". La cattura, ha sottolineato, "dimostra che la cooperazione internazionale degli inquirenti funziona perfettamente".

13 marzo 2009

REPUBBLICA

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2009-03-13

Il boss della 'Ndrangheta preso insieme a Romeo: erano tra i 30 ricercati più pericolosi

Sono stati individuati ad Amsterdam dalla polizia: indagini basate su intercettazioni

Arrestato in Olanda Giovanni Strangio

uno dei boss della strage di Duisburg

Arrestato in Olanda Giovanni Strangio uno dei boss della strage di Duisburg

Giovanni Strangio il 6 marzo (foto fornita dalla polizia)

REGGIO CALABRIA - I latitanti Giovanni Strangio e Francesco Romeo sono stati arrestati dalla Polizia di Stato ad Amsterdam. I due ricercati erano inseriti fra i 30 piu' pericolosi. Strangio è accusati di essere coinvolto nella strage di Duisburg, la strage del Ferragosto 2007 nella quale furono uccisi sei italiani, calabresi: uno minore e gli altri tra i 20 e 39 anni, e che portò alla ribalta internazionale la faida di San Luca. Oltre 70 bossoli ritrovati sul luogo del massacro, di fronte al ristorante "Da Bruno". Uno dei sei uccisi era lo chef-proprietario, da vent'anni viveva in Germania. Francesco Romeo è il cognato del boss.

L'arresto di Strangio, che era con la moglie e il figlio, e Romeo è stato eseguito da agenti della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo (Sco) di Roma. Gli investigatori sono arrivati ad individuare in Olanda i due latitanti attraverso indagini basate su intercettazioni.

Ad Amsterdam Strangio e Romeo sono stati presi in consegna dalla Polizia olandese e sul posto, oltre ai poliziotti italiani, ci sono anche agenti della polizia tedesca che indagano sulla strage di Duisburg.

(12 marzo 2009)

 

 

 

Reazioni soddisfatte all'arresto del boss della strage di Duisburg

Catturato ad Amsterdam, già chiesta l'estradizione in Italia

Strangio aveva in casa un milione di euro

Per la cattura decisive le intercettazioni

REGGIO CALABRIA - Giovanni Strangio aveva un milione di euro in contanti in casa. Già avviata la procedura di estradizione per trasferire in Italia l'ideatore della strage di Duisburg, arrestato ieri sera ad Amsterdam. Strangio è stato portato in carcere insieme al cognato Francesco Romeo, preso con lui. I tempi perché i due vengano trasferiti in Italia, secondo quanto riferito dagli investigatori, dovrebbero essere brevi, visti gli accordi di collaborazione tra l'Italia e l'Olanda.

"La cattura di Giovanni Strangio è un grandissimo successo delle forze di polizia" commenta il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone. "L'operazione che ha portato il boss latitante in manette è frutto di straordinaria professionalità e impegno degli uomini della Questura di Reggio e di una positiva collaborazione con le autorità tedesche e olandesi". Più che soddisfatto anche il ministro dell'Interno, Roberto Maroni: "Oggi è una giornata da incorniciare nella lotta alla criminalità organizzata. Oggi sono stati inferti durissimi colpi alla 'ndrangheta e alla mafia", ha detto riferendosi anche all'arresto a Palermo del boss Antonino Lo Nigro.

L'operazione. Sono state decisive le intercettazioni. Con l'ascolto continuo e attento delle telefonate di alcuni parenti del latitante che alla fine hanno portato al covo olandese: era in una palazzina di tre piani, in un appartamento di quattro stanze, insieme a Romeo e in compagnia di moglie e figlio. Aveva con sé almeno un milione di euro in contanti, passaporti contraffatti, e una macchina per fabbricare documenti falsi.

Tutti sono stati sorpresi mentre stavano andando a dormire: "Non si aspettavano la nostra irruzione - dice il dirigente della squadra mobile, Renato Cortese - ad Amsterdam conducevano una vita assolutamente normale, mescolandosi tra la gente e usando spesso travestimenti con cappelli e occhiali".

Gli investigatori hanno riferito che la moglie e il figlio di Strangio "sono apparsi molto scossi". Prima che Strangio venisse portato in carcere, tra il latitante e la moglie c'è stato un lungo abbraccio. La donna non ha detto nulla agli investigatori ed è stata portata in una struttura della polizia olandese, dove ha ricevuto assistenza. Nei suoi confronti, visto il legame con Strangio, non è stato adottato alcun provvedimento.

(13 marzo 2009

 

 

L'UNITA'

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2009-03-13

Strage di Duisburg, arrestato in Olanda il superlatitante Giovanni Strangio

Il superlatitante Giovanni Strangio, 30 anni, è stato arrestato stasera ad Amsterdam dalla polizia insieme al cognato, Francesco Romeo: è accusato di essere stato l'organizzatore e l'esecutore materiale della strage di Duisburg, in cui furono assassinate sei persone. Le vittime della strage, avvenuta davanti il ristorante da Bruno il giorno di Ferragosto del 2007, erano tutte appartenenti alla cosca Pelle-Vottari, contrapposta a quella dei Nistra-Strangio nella faida di San Luca (Reggio Calabria). Le persone uccise uccise nella strage furono Sebastiano Strangio, di 39 anni, titolare del ristorante "da Bruno"; i fratelli Francesco e Mario Pergola, di 20 e 22 anni, che lavoravano nel ristorante; Marco Marmo, di 25, Tommaso Venturi, di 18, e Francesco Giorgi, di 17. Ad agire fu un commando della 'Ndrangheta venuto da San Luca composto da almeno quattro persone. I complici di Giovanni Strangio nell'esecuzione della strage non sono stati ancora identificati, ma la polizia sarebbe da tempo sulle loro tracce.

I due arresti sono stati compiuti "grazie all'impegno dei ragazzi della squadra mobile di Reggio Calabria e dello Sco di Roma", ha commentato Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia, tributando agli investigatori "un plauso particolare". Strangio, inserito nell'elenco dei 30 latitanti più pericolosi, è stato bloccato dalla polizia nella città olandese mentre era in compagnia della moglie e del figlio. Secondo l'accusa, compì la strage per vendicare l'assassinio della cugina, Maria Strangio, uccisa a San Luca il giorno di Natale del 2006. Una delle vittime della strage, Marco Marmo, infatti, era sospettato di essere il responsabile dell'uccisione di Maria Strangio nell'agguato in cui restò ferito anche il nipote di cinque anni della donna. Secondo quanto è emerso dalle indagini, obiettivo dell'agguato in cui morì Maria Strangio sarebbe stato, in realtà, il marito della donna, Giovanni Nirta, considerato uno dei capi della cosca Nirta-Strangio.

 

Gli investigatori, dopo la strage di Duisburg, grazie alla collaborazione di una testimone, tracciarono l'identikit di uno dei possibili responsabili della strage. E alla fine di agosto identificarono in Giovanni Strangio uno dei presunti esecutori. Strangio era stato scarcerato pochi mesi prima della strage dopo essere stato arrestato perché trovato in possesso di una pistola ai funerali di Maria Strangio. Era stato lui ad esprimere i maggiori propositi di vendetta per l'agguato contro Giovanni Nirta costato la vita alla moglie di quest'ultimo. Giovanni Strangio, in Germania, era titolare di due pizzerie considerate dagli investigatori basi logistiche per gli affari della 'ndrangheta in Germania. Lo stesso ristorante da Bruno, davanti al quale avvenne la strage di Duisburg, sarebbe stato utilizzato dalla cosca Pelle-Vottari per nascondere armi. Romeo, arrestato insieme Strangio, era ricercato dal 1997 con l'accusa di traffico internazionale di droga.

Gli inquirenti hanno trovato in casa di Giovanni Strangio almeno un milione di euro in contanti. Oltre ai contanti, nell'appartamento di Amsterdam, al secondo piano di una palazzina con sette appartamenti in tutto, c'erano inoltre alcuni passaporti falsi e un apparecchio per fare passaporti falsi. Oltre a Strangio, nell'appartamento vivevano anche suo cognato Francesco Romeo, arrestato con lui, la moglie di Strangio e il bambino di tre anni della coppia.

13 marzo 2009

 

 

Strangio, ai vertici a soli trenta anni di età

Ha solo 30 anni ma è un capo assoluto, è nato a Siderno (Reggio Calabria), risiede a Kaarst, nella Renania-Westfalia, e lì è titolare di due pizzerie. Si chiama Giovanni Strangio, da San Luca, Aspromonte reggino, arrestato ieri sera ad Amsterdam, dopo due anni e mezzo di latitanza, ricercato perchè sospettato di essere tra gli autori della strage di Duisburg.

Prima dell'omicidio delle sei persone, davanti al ristorante "Da Bruno" della città tedesca nel Ferragosto di due anni fa, di Giovanni Strangio neanche si parlava. Non era tra quelli più in vista nella geografia mafiosa della locride, anche se era cugino di Maria Strangio, la donna uccisa a Natale del 2006 a San Luca, episodio che gli inquirenti datano come quello della nuova partenza della sanguinosa strage tra i due gruppi criminali aspromontani.

Già in concomitanza con il funerale di Maria Strangio, Giovanni Strangio era stato arrestato dalla Polizia perchè trovato in possesso di una pistola. Ed in carcere era rimasto fino a giugno del 2007. Ma veniva considerato un 'picciottò di taglia piccola. Poi più niente. Di lui si erano perse le tracce in Calabria, ma l'8 agosto 2007 Strangio era stato segnalato in Germania. Il 10 aveva affittato un'automobile, una Renault Clio nera. Auto centrale ai fini dell'indagine condotta dalla Polizia tedesca e da quella italiana sull'agguato di metà agosto.

Per ricollegare la mattanza di Duisburg al nome di Giovanni Strangio passarono, in realtà, poche ore. A Kaarst venne, infatti, perquisita la sua abitazione: lui non c'era, ma alla Polizia tedesca era apparsa subito un'abitazione abbandonata in tutta fretta e, del resto, l'identikit diffuso poche ore dopo la strage lasciava pochi dubbi. Quel testimone che racconta alla Polizia di avere visto una persona allontanarsi dal ristorante "Da Bruno" alla guida di un'automobile nera e a forte velocità sembrava essere in tutto e per tutto come la descrizione di Giovanni Strangio.

Lui è un giovane dal cognome pesante, cugino di un altro Strangio, Sebastiano, entrambi considerati i capi della cosca denominata "Iancu", tra le più radicate e pericolose di San Luca. "Nel corso degli anni - dice la polizia - la cosca ha acquisito un considerevole potere carismatico in forza del vincolo associativo che lega elementi socialmente pericolosi".

Quando ad agosto 2007 viene emesso il provvedimento contro Giovanni Strangio all'inizio ne nasce anche una querelle: l'ordine di arresto sembra valido solo per il territorio tedesco in quanto il giovane non ha alcuna pendenza penale in Italia. Ma i primi di settembre l'ordine di cattura viene internazionalizzato ed eseguibile dunque in qualsiasi Paese europeo. Da allora è stata caccia all'uomo. L'uomo dagli occhi blu e dai capelli scuri non si trovava, nè a San Luca e nè nella Renania. Era in una casa tra i canali di Amsterdam e lì lo hanno scovato gli uomini di Renato Cortese, il capo della Mobile di Reggio, l'uomo che scova i latitanti, che prima di Strangio aveva arrestato nientemeno che Bernardo Provenzano.

13 marzo 2009

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-03-13

 

 

 

 

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